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Ennesimo attacco alla comunità LGBT+ da parte di don Maurizio Patriciello


L’antefatto: ieri, il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, annuncia la reintroduzione della dicitura ‘genitore 1’ e ‘genitore 2’ sui documenti dei minori al fine di garantire conformità al quadro normativo europeo e alle segnalazioni del Garante della  privacy.
Oggi, dal suo profilo social, Patriciello ci fa sapere che considera questa dicitura “un obbrobrio”, suggerendo – sembrerebbe al Ministro Lamorgese – di badare “ai veri problemi del paese”.
Il Presidente Danilo Di Leo, con il Consiglio Direttivo di PRIDE Vesuvio Rainbow fermamente condannano l’ennesimo attacco di Patriciello alla comunità LGBT+.
“Quella che mi onoro di presiedere”, commenta Danilo Di Leo, “è un’Associazione che quotidianamente si  impegna nel promuovere il contrasto ad ogni forma di discriminazione e opera per l’affermazione dei diritti della persona, con particolare attenzione alla popolazione LGBT+. Don Patriciello non è nuovo a simili affondi. Il suo è un ruolo di grande visibilità e responsabilità in un territorio complesso, dovrebbe pertanto diffondere messaggi di pace, tolleranza e accoglienza piuttosto che avallare atteggiamenti che ledono i diritti della persona e dei minori.  La sua continua ingerenza alimenta odio e intolleranza ed è inaccettabile.
Il nostro è uno Stato laico, non possiamo consentire che il riconoscimento e l’affermazione dei diritti civili, che attengono alle leggi e alle Istituzioni democratiche del nostro Paese, debbano continuamente passare per la censura dei soliti rappresentanti del clero”.

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