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Caivano, uccisa dall’odio transfobico: “volevo darle una lezione, non ucciderla. Ma era stata infettata”.


A Caivano, Maria Paola, a soli 22 anni, perde la vita, sembrerebbe, da quanto riportato da fonti di stampa, dopo essere stata picchiata, inseguita, speronata e uccisa dal fratello, ora in stato di fermo, che non accettava la storia d’amore con Ciro, un ragazzo transgender FtM .

Volevo darle una lezione, non ucciderla. Ma era stata infettata“, questa sarebbe la spiegazione che il fratello di Maria Paola, Antonio Gaglione, avrebbe dato ai Carabinieri, secondo quanto riportato da diverse agenzie di stampa.

Inaccettabile le dichiarazioni di Padre Patriciello che testualmente dichiara: “Non credo volesse davvero uccidere la sorella, forse voleva darle una lezione, saranno le indagini a stabilirlo”. Le dichiarazioni di padre Patriciello alimentano quella cultura dell’intolleranza per la quale è possibile “dare una lezione”, ma che può in un attimo diventa tragedia, ad una sorella solo perché la sua storia d’amore non era gradita o culturalmente accettata. Persone come padre Patriciello, che hanno una enorme responsabilità morale ed educativa, dovrebbero trasmettere i principi del rispetto reciproco e dell’amore universale e fare molta attenzione a non alimentare odio e intolleranza e di fatto assecondare le folli ragioni che hanno portato alla morte Maria Paola.

A rendere ancora più triste questa terribile storia è l’atteggiamento di gran parte  della stampa, dichiara Danilo Di Leo, Presidente di Pride Vesuvio Rainbow. La stampa, continua Di Leo, parla di una storia tra due ragazze, ma Maria Paola è stata uccisa perché amava una persona, amava un ragazzo FtM, amava il suo Ciro e non aveva una “relazione gay”.  Uccisa dall’intolleranza e dall’odio, Maria Paola aveva tutto il diritto da donna di amare il suo Ciro. L’amore è amore, e questa terribile tragedia ci lascia profondamente colpiti e addolorati. Siamo vicini a Ciro, ferito durante il drammatico episodio, e a quanti hanno voluto davvero bene a Maria Paola, e ci auguriamo che sia la magistratura a fare piena luce su questa storia per ridare subito dignità e giustizia a Maria Paola e Ciro.

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